MAITRIPADA E LA MAHAMUDRA
APPUNTI SU MAITRIPADA E LA MAHAMUDRA
Secondo i seguaci della Scuola Superiore della Mahamudra, il venerabile Maitripada
nacque nell’anno della pecora 1007, mentre secondo la Scuola Ras chun
pa, nacque nell’anno del cane 1010 e passa nel Nirvana all’età
di 78 anni.
Fu il discepolo diretto di Shabarapada padre, che è considerato l’iniziatore della Dottrina Mahamudra.
Con tenacia cercò ed ottenne gli insegnamenti del venerabile Shri Sabari che lo iniziò a molte teorie (siddhanta), sia buddiste che non buddiste. Sotto questo Maestro ottenne l’Illuminazione, cioè la Chiara Visione della Realtà Ultima dei Fenomeni.
A questo proposito sono rimaste famose le sue parole:
“Amriti amanasikara”,
in Tibetano: “Dran pa med, yid pa byed pa med pa”, cioè:
“ L’esperienza dell’Illuminazione non può essere ricordata,
non può essere immaginata”.
Su questo punto il grande Maestro Santipa non era d’accordo ed è rimasto famoso il dibattito che avvenne tra i due, vinto da Maitripa che si conquistò così l’appellativo di “Jina”, il Vittorioso.
Si narra che una volta Maitripa vide dei raggi di luce filtrare dalla volta di uno stupa e indagando scopri due testi sacri che trasmise al suo discepolo Anandakirti.
È probabile che uno di questi testi fosse il Lhan cig skyes sbyor, trasmesso anche ad un altro suo discepolo, il famoso Phyag na (Vajrapani), che risedette in Nepal per molti anni.
Altri discepoli
furono Karopa e Dampa. Quest’ultimo è l’autore del famoso
trattato
“Phyag rgya chen po dri med thigs pa phyag bzes kyi skor”,
cioè “Il Ciclo dei Metodi delle Gocce dell’Immacolata Mahamudra”,
(‘Immacolata’ nel senso che deriva direttamente dall’insegnamento
di Maitripa).
Questi precetti di natura appartengono alla Prajnaparamita, ma seguono il sistema tantrico; come disse Maitripada stesso, nella Prajnaparamita si fa menzione di pratiche che ricalcano quelle dei Tantra, per questo i seguaci tantrici fanno derivare il loro metodo direttamente da Buddha.
Atisha studiò con Maitripada il commentario e il testo radice del Mahayanottaratantra di Asanga.
Questo testo fu portato in Tibet e tradotto in tibetano da Atisha con l’aiuto del suo discepolo Brom ton, su richiesta di Byang chub.
Un altro traduttore famoso del Ciclo Completo della Mahamudra fu Marpa, che probabilmente seguì un testo radice sanscrito, portato da lui stesso in Tibet dall’India.
Dagli insegnamenti di Dharmakirti, secondo questa scuola si deduce che anche se all’inizio dobbiamo aderire alla nozione di Sunyata in modo da evitare ogni contaminazione morale, anche questa nozione deve essere abbandonata, ma siccome essa rappresenta la Verità Ultima, la sua concezione non può essere abbandonata solo con l’aiuto del ragionamento.
L’antidoto
per i maestri della Mahamudra per scavalcare questo ostacolo è il Sapere
che può essere ottenuto soltanto attraverso la benedizione del Guru,
il che vuol dire che la comprensione dell’ultimo stadio della dottrina
può essere raggiunto soltanto attraverso l’iniziazione e non attraverso
il ragionamento.
Una differenza sostanziale della Mahamudra con le altre dottrine, è che
il sapere della Mahamudra può essere ottenuto solo attraverso la diretta
trasmissione da maestro a discepolo.
Secondo i Kagyu di Marpa che ha tradotto per primo l’intero ciclo della Mahamudra in Tibetano, (mentre Atisha ne ha sicuramente tradotto il Mahayanottaratantra che studiò con Maitripada), il termine Mahamudra si trova nel testo della Prajnaparamita.
Tuttavia per la maggior parte dei Maestri e studiosi Gelugpa non è possibile ammettere la dottrina Mahamudra come appartenente alla classe dei Sutra.
In ogni modo in un trattato intitolato ‘Ge ldan Phyag rgya chen po’ cioè “La Dottrina Mahamudra della ‘Setta Gialla’ “Geldan o Gelugpa)” si ammette che sia esistita una dottrina Mahamudra appartenente alla classe della Prajnaparamita.
Mentre i Sakyapa asseriscono che il termine Mahamudra non si trova nei testi della Prajnaparamita e che il sapere del Grande Sigillo rappresenta la Conoscenza nata esclusivamente da un’Iniziazione.
Tutte le tradizioni concordano che i testi basici della dottrina del Grande Sigillo è il Mahayana-anuttara-tantra di Maitreya e Asanga.