MAITRIPADA E LA MAHAMUDRA

Ecco alcune ricerche storiche su Maitripada e la Mahamudra. Le fonti sono alcuni nostri testi in inglese, in particolare i famosi Blu Annali Tibetani, il più completo libro storico e di trasmissione di Lignaggi e sistemi dottrinali tibetani composto in Tibet tra il 1476 e il 1478 da Gos Lotsaba gzon nu dpal che era l’Abate del monastero di Karma rnying e altre fonti bibliografiche quali i testi storici del Monaco Sakya “Bu ston”.I Blu Annali nella versione Inglese del 1988 della Motilal Banarsidass, a cura del traduttore George Roerich, sono composti da più di 1300 pagine.. le pagine dell’edizione tibetana originale erano 970 (485 fogli) una cronaca bellissima, ti trasporta direttamente nel mondo tibetano..Nei blu annali questo è un tema trattato esaustivamente in più di 30 pagine.
Il nome blu annali deriva dal fatto che i bordi delle pagine dei libri storici non dottrinali, erano tinte in blu, mentre il Kanjur e Tanjur con i borsi rossi e le lettere rispettivamente per il Kanjur in nero e per il Tanjur in rosso.
Per i tibetani i Blu Annali sono classificati come Chos ‘byung (Storia del Dharma).L’articolo evidenzia, tra le altre cose, alcune differenze nell’interpretazione dell’origine del termine Mahamudra tra i Gelugpa e i Kagyupa. Anche Maitripada, secondo i Blu Annali era d’accordo con l’interpretazione, in seguito adottata dai Gelugpa, che i Precetti della Prajnaparamita non si basano sulla Meditazione sulle Divinità e non seguono il Sistema delle 4 Mudra: Dharma-mudra (Natura assoluta) , Karma-mudra (associazione col Principio Femminile) ,Samaya-mudra (la Divinità creata mentalmente e i voti Tantrici) e Maha-mudra (la conoscenza dell’assoluto). Questa definizione include soltanto i precetti conosciuti pubblicamente e non quelli segreti. Altre scuole ancora dicono che nella Prajnaparamita esiste l’esposizione del Dharani delle 42 lettere benché anche loro non considerino il testo come Tantrico.
La difficoltà è che esistono molte versioni sia sanscrite che Tibetane della Prajnaparamita e che alcune di esse includono anche insegnamenti considerati Tantrici. Anche per questa ragione il Tantrayana viene considerato come insegnamento diretto di Buddha

Max & Gio


APPUNTI SU MAITRIPADA E LA MAHAMUDRA


Secondo i seguaci della Scuola Superiore della Mahamudra, il venerabile Maitripada nacque nell’anno della pecora 1007, mentre secondo la Scuola Ras chun pa, nacque nell’anno del cane 1010 e passa nel Nirvana all’età di 78 anni.

Fu il discepolo diretto di Shabarapada padre, che è considerato l’iniziatore della Dottrina Mahamudra.

Con tenacia cercò ed ottenne gli insegnamenti del venerabile Shri Sabari che lo iniziò a molte teorie (siddhanta), sia buddiste che non buddiste. Sotto questo Maestro ottenne l’Illuminazione, cioè la Chiara Visione della Realtà Ultima dei Fenomeni.

A questo proposito sono rimaste famose le sue parole:

“Amriti amanasikara”, in Tibetano: “Dran pa med, yid pa byed pa med pa”, cioè:
“ L’esperienza dell’Illuminazione non può essere ricordata, non può essere immaginata”.

Su questo punto il grande Maestro Santipa non era d’accordo ed è rimasto famoso il dibattito che avvenne tra i due, vinto da Maitripa che si conquistò così l’appellativo di “Jina”, il Vittorioso.

Si narra che una volta Maitripa vide dei raggi di luce filtrare dalla volta di uno stupa e indagando scopri due testi sacri che trasmise al suo discepolo Anandakirti.

È probabile che uno di questi testi fosse il Lhan cig skyes sbyor, trasmesso anche ad un altro suo discepolo, il famoso Phyag na (Vajrapani), che risedette in Nepal per molti anni.

Altri discepoli furono Karopa e Dampa. Quest’ultimo è l’autore del famoso trattato
“Phyag rgya chen po dri med thigs pa phyag bzes kyi skor”,
cioè “Il Ciclo dei Metodi delle Gocce dell’Immacolata Mahamudra”, (‘Immacolata’ nel senso che deriva direttamente dall’insegnamento di Maitripa).

Questi precetti di natura appartengono alla Prajnaparamita, ma seguono il sistema tantrico; come disse Maitripada stesso, nella Prajnaparamita si fa menzione di pratiche che ricalcano quelle dei Tantra, per questo i seguaci tantrici fanno derivare il loro metodo direttamente da Buddha.

Atisha studiò con Maitripada il commentario e il testo radice del Mahayanottaratantra di Asanga.

Questo testo fu portato in Tibet e tradotto in tibetano da Atisha con l’aiuto del suo discepolo Brom ton, su richiesta di Byang chub.

Un altro traduttore famoso del Ciclo Completo della Mahamudra fu Marpa, che probabilmente seguì un testo radice sanscrito, portato da lui stesso in Tibet dall’India.

Dagli insegnamenti di Dharmakirti, secondo questa scuola si deduce che anche se all’inizio dobbiamo aderire alla nozione di Sunyata in modo da evitare ogni contaminazione morale, anche questa nozione deve essere abbandonata, ma siccome essa rappresenta la Verità Ultima, la sua concezione non può essere abbandonata solo con l’aiuto del ragionamento.

L’antidoto per i maestri della Mahamudra per scavalcare questo ostacolo è il Sapere che può essere ottenuto soltanto attraverso la benedizione del Guru, il che vuol dire che la comprensione dell’ultimo stadio della dottrina può essere raggiunto soltanto attraverso l’iniziazione e non attraverso il ragionamento.
Una differenza sostanziale della Mahamudra con le altre dottrine, è che il sapere della Mahamudra può essere ottenuto solo attraverso la diretta trasmissione da maestro a discepolo.

Secondo i Kagyu di Marpa che ha tradotto per primo l’intero ciclo della Mahamudra in Tibetano, (mentre Atisha ne ha sicuramente tradotto il Mahayanottaratantra che studiò con Maitripada), il termine Mahamudra si trova nel testo della Prajnaparamita.

Tuttavia per la maggior parte dei Maestri e studiosi Gelugpa non è possibile ammettere la dottrina Mahamudra come appartenente alla classe dei Sutra.

In ogni modo in un trattato intitolato ‘Ge ldan Phyag rgya chen po’ cioè “La Dottrina Mahamudra della ‘Setta Gialla’ “Geldan o Gelugpa)” si ammette che sia esistita una dottrina Mahamudra appartenente alla classe della Prajnaparamita.

Mentre i Sakyapa asseriscono che il termine Mahamudra non si trova nei testi della Prajnaparamita e che il sapere del Grande Sigillo rappresenta la Conoscenza nata esclusivamente da un’Iniziazione.

Tutte le tradizioni concordano che i testi basici della dottrina del Grande Sigillo è il Mahayana-anuttara-tantra di Maitreya e Asanga.