La Lampada sul Sentiero verso l’Illuminazione (Atisha) con note sul Commentario di Sua Santità il Dalai Lama

(Trascrizione del testo: Fabio Di Donna; trascrizione delle note al commentario: Max Di Palma & Giovanna Piana).

Mi prostro al bodhisattva, il giovane Manjushri.

1. Rendo omaggio con grande rispetto ai Conquistatori dei tre tempi, ai loro insegnamenti e a coloro che aspirano alla virtù. Esortato dal perfetto discepolo Cianciub Ö illustrerò la lampada sul sentiero verso l’illuminazione.

2. Comprendi che ci sono tre tipi di individui poiché essi hanno capacità inferiore, media e superiore. Scriverò distinguendo chiaramente le loro caratteristiche individuali.

3. Sappi che coloro che ricercano per se stessi, con qualunque mezzo, nient’altro che i piaceri dell’esistenza ciclica, sono individui di capacità inferiore.

4. Coloro i quali ricercano la pace solo per se stessi, avendo voltato le spalle ai piaceri mondani e rinunciato a compiere azioni negative sono detti individui di capacità media.

5. Coloro che, attraverso la loro personale sofferenza, desiderano sinceramente far cessare tutte le sofferenze degli altri, sono persone di capacità suprema.

6. Per queste creature eccellenti, che aspirano alla suprema illuminazione, spiegherò i metodi perfetti tramandati dai maestri spirituali.

7. Di fronte a un’immagine dipinta, scolpita e così via di colui che ha raggiunto la completa illuminazione, a uno stupa e all’insegnamento eccellente, offri fiori, incenso e qualunque altro bene possiedi.

8. Con l’offerta in sette parti dalla [Preghiera della] Nobile Condotta, con il pensiero di non tornare indietro finché non raggiungi l’illuminazione ultima,

9. e con una forte fede nei Tre Gioielli, inchinati con un ginocchio a terra e, con le mani giunte, per prima cosa prendi rifugio tre volte.

10.          Quindi, iniziando col generare un pensiero d’amore per tutte le creature viventi, considera gli esseri, senza nessuna esclusione, tormentati dalle tre cattive rinascite, tormentati dalla nascita, dalla morte e così via.

11.          Allora, dal momento che desideri liberare questi esseri dalla sofferenza del dolore, dalla sofferenza e dalla causa della sofferenza, fai sorgere immutabilmente la determinazione di raggiungere l’illuminazione.

12.          Le qualità per sviluppare questo tipo di aspirazione sono completamente illustrate da Maitreya nel Sutra della sequenza dei tronchi.

13.          Avendo appreso di tutti gli infiniti benefici che derivano dall’intenzione di raggiungere la completa illuminazione leggendo questo sutra o ascoltandolo da un maestro, falla sorgere ripetutamente per renderla stabile.

14.          Citerò brevemente a questo punto i tre versi del Sutra richiesto da Viradatta nel quale i meriti suddetti sono pienamente illustrati.

15.          Se i meriti di questa intenzione altruistica dovessero assumere una forma fisica riempirebbero completamente lo spazio e si espanderebbero oltre.

16.          Se qualcuno offrisse ai protettori dell’universo gioielli in tal numero da riempire i campi puri dei buddha pari ai granelli di sabbia del Gange,

17.          tale offerta sarebbe inferiore al dono di congiungere le mani e disporre la propria mente verso l’illuminazione, perché tali meriti sono senza limite.

18.          Avendo generato la mente che aspira all’illuminazione, costantemente con grande sforzo occorre accrescerla. Per ricordarla in questa vita e anche nelle altre, mantieni propriamente i precetti come è spiegato.

19.          Senza prendere il voto della mente dell’impegno, la perfetta aspirazione non potrà svilupparsi. Sforzati definitivamente di prenderlo, poiché vuoi accrescere il desiderio per l’illuminazione.

20.          Coloro che mantengono qualunque dei sette tipi di voto per la liberazione individuale, non gli altri, possiedono i [requisiti] ideali per prendere il voto del bodhisattva.

21.          Il Tathagata ha spiegato i sette tipi di voto della liberazione individuale. Il più elevato fra questi è la gloriosa pura condotta, che è il voto proprio della persona completamente ordinata.

22.          In accordo al rituale descritto nel capitolo sulla disciplina nel testo Gli stadi del bodhisattva, prendi il voto da un bravo e ben qualificato, maestro spirituale.

23.          Comprendi che un buon maestro spirituale è esperto nella cerimonia di concedere il voto, vive nel voto e possiede la confidenza e la compassione per concederlo.

24.          Comunque, se dopo aver cercato, non sei riuscito a trovare un tale maestro spirituale, spiegherò un’altra procedura corretta per prendere il voto.

25.          Descriverò qui chiaramente, secondo la spiegazione del Sutra dell’ornamento della terra pura di Manjushri, come, molto tempo fa, quando Manjushri si chiamava Ambaraja, generò l’intenzione di raggiungere l’illuminazione.

26.          “Di fronte ai Protettori, faccio sorgere l’intenzione di ottenere la completa illuminazione. Invito tutti gli esseri come miei ospiti e li libererò dall’esistenza ciclica.

27.          “Da ora in poi, sino al raggiungimento dell’illuminazione non darò spazio a pensieri che danneggiano, rabbia, avarizia, invidia.

28.          “Coltiverò una condotta pura, rinuncerò alle azioni negative e al desiderio e con gioia nel voto della disciplina mi addestrerò nel seguire i buddha.

29.          “Cercherò di non avere fretta nel voler velocemente raggiungere l’illuminazione, ma rimarrò indietro sino alla fine per il beneficio anche di un solo essere.

30.          “Purificherò le inconcepibili infinite terre e sarò presente nelle dieci direzioni per tutti coloro che invocheranno il mio nome.

31.          “Purificherò tutte le mie azioni compiute col corpo e con la parola. Purificherò anche le mie attività mentali e non farò niente che non sia virtuoso.”

32.          Quando coloro che osservano il voto della mente dell’impegno si saranno ben addestrati nelle tre forme di disciplina, il loro rispetto verso queste crescerà, causando la purezza del corpo, della parola e della mente.

33.          Quindi attraverso lo sforzo compiuto dal bodhisattva di mantenere il voto per la pura e piena illuminazione, le raccolte per la completa illuminazione saranno pienamente realizzate.

34.          Tutti i buddha affermano che la causa per completare le raccolte, la cui natura è merito e saggezza suprema, è lo sviluppo della chiaroveggenza.

35.          Come un uccello che non ha sviluppato le ali non può volare nel cielo, coloro senza il potere della chiaroveggenza, non possono lavorare per il bene degli esseri viventi.

36.          I meriti ottenuti in un solo giorno da colui che possiede la chiaroveggenza, non possono essere ottenuti neanche in cento vite da colui che ne è privo.

37.          Coloro che vogliono completare velocemente le due raccolte per la piena illuminazione otterranno la chiaroveggenza per mezzo dello sforzo, non per mezzo della pigrizia.

38.          Senza l’ottenimento della calma dimorante non si potrà ottenere la chiaroveggenza. Quindi, compi ripetuti sforzi per conseguire la calma dimorante.

39.          Se le condizioni per la calma dimorante sono incomplete, la stabilizzazione meditativa non sarà completata, anche se si meditasse strenuamente per migliaia di anni.

40.          Così, mantenendo correttamente le condizioni menzionate nel Capitolo della collezione per la stabilizzazione meditativa, focalizza la mente su un qualsiasi oggetto virtuoso.

41.          Quando il praticante ha realizzato la calma dimorante, otterrà anche la chiaroveggenza, ma senza la pratica della perfezione della saggezza le ostruzioni non avranno fine.

42.          Perciò, per eliminare tutte le ostruzioni alla liberazione e all’onniscienza, il praticante dovrebbe continuamente coltivare la perfezione della saggezza con mezzi abili.

43.          La saggezza senza mezzi abili e anche i mezzi abili senza saggezza sono indicati come “legami” perciò non abbandonare nessuno dei due.

44.          Per eliminare qualsiasi dubbio su cosa sia la saggezza e cosa siano i mezzi abili, chiarirò la differenza tra mezzi abili e saggezza.

45.          A parte la perfezione della saggezza, tutte le pratiche virtuose come la perfezione della generosità, sono descritte come mezzi abili dai vittoriosi.

46.          Chiunque, per il potere della familiarità con i mezzi abili, coltivi la saggezza, otterrà velocemente l’illuminazione non solo meditando sulla mancanza del sé.

47.          Comprendere la vacuità dell’esistenza intrinseca attraverso la realizzazione che gli aggregati, i costituenti e le sorgenti non sono prodotti, è spiegata come saggezza.

48.          Un fenomeno esistente non può essere prodotto, e nemmeno qualcosa di non esistente, come un fiore nel cielo. Questi errori sono entrambi assurdi e così nessuno dei due può accadere.

49.          Una cosa non è prodotta da se stessa, non è prodotta da altro, non è prodotta da entrambi, né senza causa, perciò non esiste intrinsecamente, per sua propria entità.

50.          Inoltre, quando tutti i fenomeni sono esaminati in funzione dell’essere uno o molti, essi non sono visti esistere per loro propria entità, perciò sono accertati come non intrinsecamente esistenti.

51.          La logica esposta nelle Settanta stanze sulla vacuità, Il trattato sulla via di mezzo e così via, spiega che la natura di tutte le cose è stabilita come vacuità.

52.          Poiché vi sono veramente molti passaggi, non li ho citati qui, ma ho solamente spiegato le loro conclusioni per lo scopo della meditazione.

53.          Allora, qualunque meditazione sulla mancanza del sé, poiché non osserva una natura intrinseca nel fenomeno, è lo sviluppo della saggezza.

54.          Proprio come la saggezza non vede una natura intrinseca nei fenomeni, dopo aver analizzato la saggezza stessa tramite ragionamento, medita non concettualmente su di essa.

55.          La natura di questa esistenza mondana, che sorge dalla concettualizzazione, è concettualità. Quindi l’eliminazione della concettualità è il più alto stato del nirvana.

56.          La grande ignoranza della concettualità ci fa precipitare nell’oceano dell’esistenza ciclica. Dimorando in una stabilizzazione non concettuale, la non concettualità simile allo spazio si manifesta chiaramente.

57.          Quando i bodhisattva contempleranno non concettualmente questo eccellente insegnamento, trascenderanno la concettualità, così difficile da superare, e alla fine otterranno lo stato privo di concettualità.

58.          Avendo compreso, attraverso le scritture e i ragionamenti, che i fenomeni non sono prodotti e non hanno un’esistenza a sé stante, medita senza concettualità.

59.          Avendo meditato così sulla talità, alla fine, dopo aver ottenuto il “calore” e così via, si raggiungerà il “molto gioioso” e gli altri e, dopo breve tempo, lo stato illuminato della buddhità.

60.          Se desideri creare facilmente le raccolte per l’illuminazione attraverso le attività di pacificazione, incremento e così via, acquisite attraverso il potere del mantra,

61.          e anche per la forza degli otto e altri grandi ottenimenti come il “buon vaso”, se vuoi praticare il mantra segreto, come è spiegato nel tantra dell’azione e del comportamento,

62.          allora, per ricevere l’iniziazione del maestro, devi compiacere un eccellente maestro spirituale, attraverso servizi, regali preziosi e cose simili così come l’obbedienza.

63.          Grazie al completo conferimento dell’iniziazione del maestro, da parte di un maestro spirituale che è compiaciuto, sarai purificato da tutte le negatività e diverrai idoneo per conseguire i potenti ottenimenti.

64.          Coloro che osservano l’austera pratica di pura condotta non devono prendere le iniziazioni segrete e della saggezza, poiché nel Grande tantra del buddha primordiale è proibito severamente.

65.          Se coloro che osservano l’austera pratica di pura condotta ricevono queste iniziazioni, degenerano il loro voto di austerità facendo quello che è proibito.

66.          Questo crea trasgressioni che sono una sconfitta per coloro che osservano la disciplina. Poiché essi sono certi di cadere in una cattiva rinascita, non otterranno mai delle realizzazioni.

67.          Tuttavia, non vi è difetto se uno ha ricevuto l’iniziazione del maestro e conoscendo la talità, ascolta o spiega i tantra, compie i rituali dell’offerta bruciante, o fa offerte di doni e così via.

68.          Io, l’Anziano Dipamkarashri, in accordo ai sutra e ad altri insegnamenti, ho scritto questa concisa spiegazione su richiesta del discepolo Cianciub Ö.

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COMMENTARIO DI S.S. IL DALAI LAMA ALLA “LAMPADA SUL SENTIERO DELL’ILLUMINAZIONE” DI ATISHA  - Tibetano : “Byang chub lam gyi sgron ma” Sanscrito: Bodhipatha-pradipam

Note personali (non corrette e con possibili errori) al commentario S.S. il Dalai Lama a Cecina, novembre 2001

 

Prima del commentario, Sua Santità ha nuovamante sconsigliato vivamente di esercitare la pratica della divinità Shugden, insegnata anche in Italia da alcuni maestri, (tra questi la L.G.W.P.F e alcuni della scuola Kadampa ndr.) che insistono ad insegnare anche a nuovi praticanti questa pratica.

Bisogna usare positivamente l’intelligenza, perché l’intelligenza usata male può sviluppare attitudini negative, come l’odio e provocare grandi stragi e sofferenza (vedi terrorismo e 11 settembre 2001). L’attitudine mentale controlla l’ambiente esterno, ma non avviene il contrario.

La parola Dharma in tibetano significa “trattenere, ritenere” perché trattiene dalla sofferenza, mentre chod significa trasformare.

Il Buddismo Tibetano mette l’accento sull’interdipendenza, mentre il Buddismo Indiano pone l’accento sull’atto volitivo.

Da dipendenza deriva il comportamento che porta alla sofferenza o alla felicità. La pratica deriva dal fondamento dell’interdipendenza, il buddismo è comportamento non dannoso e interdipendenza.

La compassione porta all’astensione dal dannoso e all’agire per il beneficio altrui.

La realtà si può comprendere per comprensione diretta, per analisi, ragionamento, o affidandosi ad altri con maggiore esperienza.

Esperienza e materia si sviluppano o diminuiscono secondo le cause, dipendono da altri fenomeni, ad esempio elementi diversi mescolati tra loro diminuiscono, lo stesso avviene nella mente, un continuo mutarsi. La dipendenza è la natura di tutti gli ordini mentali, questa è la base. Quando questi fenomeni si incontrano con altri si mescolano e cambiano.

Il sentiero prevede ad eliminare o coltivare anche le cause condizionate. Spesso la realtà ci appare errata; le forme ci appaiono indipendenti dal tutto, ma il ricordo, per esempio, è influenzato dal luogo, dal tempo in cui esso viene ricordato.

La coscienza dei fenomeni è concettuale e non concettuale. Comprendere la realtà è anche comprendere la mente. È importante capire cosa agita la mente e i nostri difetti mentali. Il Dharma protegge dai difetti mentali ed è permanente, non dipende da causa e condizioni.

Le 4 nobili verità : la 1° deve essere conosciuta ed identificata, la 2° dice che bisogna identificare e eliminare le origini della sofferenza, eliminando gli oggetti mentali, la 3°afferma  che ciò è possibile attraverso la pratica, la 4°  descrive appunto il Metodo.

Nella 1° esposizione del Dharma sono enunciate le 4 Nobili Verità, nella 2° esposizione del Dharma è enunciata la vacuità in modo generale, la visione ultima per sviluppare la saggezza e la grande compassione e viene esposta la vacuità dell’aspetto oggettivo, nella 3° esposizione del Dharma è enunciata la vacuità nel suo aspetto soggettivo.

Le caratteristiche dei 3 Gioielli sono le seguenti: il Dharma rende possibile la generazione degli altri due, cioè rimedia agli errori degli immaturi e li fa diventare Sangha, e poi Arya che possiedono la realizzazione. Ciò è possibile attraverso la visione superiore e una mente di stabilizzazione meditativa con oggetto la “natura ultima dei fenomeni” che portano ad una realizzazione diretta. Si ha perciò il Sangha dell’apprendimento e il Sangha del non più apprendimento. Il Dharma può essere identificato con le 4 nobili verità e coloro che lo seguono diventano Sangha. Il Dharma genera anche la comprensione di Buddhità e Sangha.

Dall’università di Nalanda molti maestri si recarono in Tibet: Shantarakshita,  Kamalashila, Atisha, i più famosi. (Ndr: i blu annali dicono che Atisha si trovasse a Vikramashila quando ricevette l’invito di recarsi in Tibet).

In tibetano il titolo del trattato è Byang chub lam gyi sgron ma – sanscrito Bodhipatha pradipam , dove byang chub è l’illuminazione che purifica e applica la saggezza che porta all’acquisizione.

Ci sono tre tipi di illuminazione: quella degli uditori, dei realizzatori solitari e del grande veicolo.

Dipam è la lampada che elimina l’oscurità sul sentiero

(Atisha era nativo di Zahor, nel Bengala, Ananda era della stirpe di Shantarakshita, che aveva fondato il monastero di Samye)

Interdipendenza (la natura ultima ) priva di Cessazione: i fenomeni esistono in quanto designati da un ente concettuale.

Questo concetto è più profondo dell’interdipendenza comune, cioè cause / risultati; la Saggezza realizza la mancanza di esistenza intrinseca.

La realtà ultima dei fenomeni viene esposta nel Sutra della perfetta Saggezza.

L’interpretazione di Maitreya col metodo del progredire, pensiero e stadi dell’illuminazione si trova nell’Ornamento di chiara realizzazione.

Lo stesso Sutra è chiarito da Nagarjuna nella Saggezza fondamentale.

I quattro sigilli dicono che tutti i fenomeni sono composti, impermanenti, causali, interdipendenti.

Vaibashika e Svatantrika affermano la mancanza di sé della persona.

Più grande è il concetto del Sé, maggiore sarà l’attaccamento e di conseguenza anche la sofferenza, diminuendo il concetto di Sé si diminuisce la sofferenza, e da sottolineare il Non-Sé..

Il Mahayana afferma la mancanza di sé della persona e dei fenomeni.

La scuola Madhyamika stressa sulla mancanza di esistenza intrinseca, non solo dei composti, ma anche dei non composti. I fenomeni sono mere designazioni sulla base degli elementi costitutivi.  Vaibashika e gli Svatantrika vedono i fenomeni come esistenti, mentre per i Cittamatrin i fenomeni, anche se appaiono separati dalla mente, non lo sono, perché non vi è differenza tra il percepito e il percepente. Per i Cittamatrin i fenomeni sono generati da impronte karmiche che generano sia il percepito che il percepente.

Delle tre messe in movimento delle Ruota del Dharma, la terza è la definitiva. A Nalanda Nagarjuna e gli altri ricostruiscono il processo mediante il ragionamento. Il Sutra della perfetta conoscenza ha due aspetti: quello di essere profondo e quello di essere vasto. Il Sutra di Atisha ha le stesse qualità dei Sutra e dei Tantra.

Il primo verso della prima stanza rende omaggio ai Conquistatori, perché hanno conquistato ed estinto i 4 Mara.

Dicendo “dei tre tempi”, passato presente e futuro, mostra che la via alla Buddità è un processo graduale di purificazione, un sentiero, ma è anche un omaggio agli esseri illuminati e a Buddha, ai loro insegnamenti, il gioiello Dharma e a coloro che esprimono la virtù, vale a dire il gioiello Sangha. Il Sangha dividendosi in Arya Sangha, Uditori e Realizzatori solitari, trova in questo trattato il metodo relativo ad ognuno di essi. C’è l’istruzione all’Onniscienza, alla Liberazione personale e le pratiche per la completa Illuminazione.

Gli uditori e i realizzatori solitari eliminano la sofferenza (propria), vi sono tre tipi di sofferenza e tre metodi per liberarsene.

L’eliminazione degli ostacoli, prevenire le azioni che generano sofferenza ed eliminare la percezione del sé.

Astensione dalle 10 azioni non virtuose.

Realizzazione della mancanza di sé a livello grossolano e sottile.

Il metodo del realizzatore solitario e dell’uditore NON espone dettagliatamente la Vacuità.

Nella seconda stanza si analizzano i tre tipi di individui.

Nella terza stanza si afferma che l’astensione dalle 10 azioni non virtuose porta alla fine dell’esistenza ciclica.

Il metodo per l’eliminazione delle azioni negative consistenti nelle 3 azioni negative fisiche, nelle 4 azioni negative verbali e nelle 3 azioni negative mentali, consente di evitare la rinascita inferiore.

La legge di causa ed effetto negli aspetti più profondi è meno evidente e si deve perciò accertare se in altri contesti essa è valida e quindi si verificano empiricamente, mediante paragoni, gli altri insegnamenti di Buddha.

La meditazione sull’impermanenza è il metodo per prevenire l’applicarsi ad azioni negative.

L’impermanenza è sottile e grossolana.

La meditazione sulla morte deve essere precedute dalla meditazione sulla preziosa rinascita umana, sulle 10 ricchezze e le 8 libertà.

Nel 4° verso “ coloro che cercano pace per loro stessi”, motivati dalla pratica del disgusto del Samsara…

L’attitudine Superiore comprende concentrazione, etica e saggezza per eliminare l’ignoranza, la saggezza si oppone all’ignoranza.

Nagarjuna dice che se non si elimina l’ignoranza, (in quanto ignoranza di fraintendere la realtà), non si può eliminare la sofferenza. Si deve realizzare la saggezza che concepisce esattamente la realtà e si deve screditare la validità dei fenomeni percepiti.

La 4° stanza spiega quali sono i tre tipi di sofferenza, la sofferenza della Sofferenza, la sofferenza del Cambiamento, la sofferenza Onnipersaviva composta. L’esistenza ciclica è una sofferenza non manifesta, in altre parole sofferenza omnipervasiva composta.

La vacuità può essere percepita in modo grossolano e sottile e quest’ultimo è la mancanza di indipendenza, cioè interdipendenza. E questa si comprende attraverso l’entità di impermanenza dei fenomeni, il continuo mutare dei fenomeni è dovuto alla propria entità, segno che i fenomeni sono condizionati da altri fattori. L’essere umano è sotto il controllo ed è condizionato dai difetti mentali, dalla sofferenza e dalla confusione. Le 4 Nobili Verità dicono che la vera sofferenza è quella del 3° tipo, cioè la sofferenza ciclica o sofferenza omnipervasiva composta. Si deve eliminare l’ignoranza e le azioni contaminate dall’ignoranza, anche le positive, quindi si deve realizzare la mancanza del sé. Il corpo è l’identificazione dell’esistenza ciclica, il corpo più sottile si evolve fino allo stato dell’illuminazione (che è anche lui corpo e mente). Il corpo grossolano è facilmente identificabile con le cause negative e i difetti mentali, per eliminare la concezione errata si deve capire in che modo la mente fraintende la realtà; l’interdipendenza tra aspetti negativi e aspetti positivi della mente. Ci sono due tipi di difetti mentali: quelli delle visiono filosofiche nate dalla saggezza e dal ragionamento e quelli innati,  dovuti all’attaccamento.

Nagarjuna afferma che per ottenere l’illuminazione è necessaria una mente onnisciente, che conosce i fenomeni, che realizza la realtà convenzionale e assoluta. La base di ciò è già nella mente. Ci ostacolano “fattori di dualità” che sostituiscono la realtà ultima e convenzionale, si sostituiscono con la generazione della saggezza e accumulando meriti e con l’acquisizione della mente dell’illuminazione.

Accomunare saggezza e virtù porta ad eliminare l’ignoranza, perché la mente dell’illuminazione e formata da saggezza e compassione.

Le pratiche per ottenere i due risultati, cioè l’accumulazione dei meriti e la saggezza, permettono di ottenere il Corpo della Verità, che è il completamento dello scopo personale e il Corpo della Forma, che è il raggiungimento dello scopo altrui.

La pratica essenziale è metodo e saggezza, sia i Tantra che i Sutra permettono di ottenere saggezza, ma i Sutra come la Prajnaparamita, ottengono meriti e saggezza in modo separato, mentre i Tantra si propongono di unificare questi due ottenimenti.

Attraverso lo yoga della divinità si sperimenta la simultaneità della meditazione e realtà ultima. Il modo è la coscienza che medita si unifica nella forma della divinità. Ci sono 4 classi di Tantra: le prime tre si occupano dei preliminari per lo yoga supremo e l’unificazione di metodo e saggezza. Lo Yoga supremo permette di generare la coscienza stessa che realizza la coscienza intrinseca.

Nell’unificare corpo e mente usiamo qualcosa che ha già questa caratteristica, si usano elementi sottili della mente in un’”unica natura” presenti in noi. La causa non può usare entità separate nel nostro corpo e mente ma usare la “mente primordiale” attraverso un metodo che manifesti stati di coscienza sottili che eliminano il normale utilizzo delle coscienze e corpo grossolani. Per fermare le coscienze grossolane bisogne fermare i momenti di coscienza sottile nei momenti di sbadiglio, starnuto, orgasmo, sonno, morte. I più utilizzabili sono sonno, morte e orgasmo. Durante la vita i momenti di sonno e di orgasmo sono quelli in cui si muove il fluido rigenerativo per fermare la mente sottile.

Nei testi di Nagarjuna e Maitreya si prova la validità dei testi Mahayana. Aryadeva era probabilmente un praticante Tantrico, discepolo di Nagarjuna, un pandita indiano che cercò i commentari di Kalacakra e trovò gli antichi testi tantrici di Aryadeva e Chandrakirti, (ma questo è del settimo secolo), e ciò indica la genuinità dela pratica dl Tantra. Il Dharma si divide in Mahayana, Hinayana e Tantra.   Testi di iniziazione: Cakrasambhara “Guipè”(?)

Mantra del sonno  OM KARMA KRODA HUM PHAT   mantra dell’azione meditare sulla compassione.

Commentario alla 5° stanza. Andare oltre alla propria sofferenza e ottenere l’illuminazione per gli altri, perché la mente dell’illuminazione è totalmente altruistica, i gradi sono: 1) giungere all’illuminazione e 2) essere di completo beneficio per gli altri.

Lo stato di Buddha è la cessazione o separazione dai difetti mentali.  Per giungere a questo stadio bisogna capire la natura della mente e anche la natura, la realtà delle cose.

Capire come concepire la Non Validità del modo di percezione della mente e capire il Vero Modo con cui percepire la realtà, vale a dire vuota, perché dipendente da fattori e condizioni.

Per eliminare la sofferenza altrui bisogna capire come gli esseri soffrono e ciò avviene con due metodi: il metodo in  sette punti e il metodo di scambiare se stesso con  gli altri. Per capire gli altrui disagi e sofferenze ci avvaliamo dei primi tre punti che trattano della sofferenza omnipervasiva composta con cui si comprende la vastità del disagio.

Ci sono due approcci alla mente dell’illuminazione la via del Bodhisattva inferiore e superiore. Nella prima la mente  sviluppa la rinuncia e la comprensione della sofferenza con l’analisi ultima e la visione superiore.

Nella seconda il cammino è inverso: si concepisce prima la vacuità e poi si genera la mente dell’illuminazione.

Eliminando l’ignoranza, tutti si possono liberare ed ottenere la Bodhicitta.

Il progresso spirituale si ha con l’ascolto, la contemplazione e la meditazione.

Meditare sui sette punti di Causa ed effetto, il non attaccamento sviluppa la mente dell’equanimità per superare l’attaccamento verso alcuni e l’avversione verso altri. Queste cose hanno la mente dell’egoismo come base e quindi una vita limitata. L’attitudine all’altruismo è presente anche nel mantra che fa diventare positivi e la pratica diventa “Vasta”. Shantideva spiega nel suo Bodhisattva Caryavatara come sviluppare la mente dell’Illuminazione.

 La sesta stanza dice che l’esperienza della Mente Illuminata deve essere stabilizzata pensando alla sofferenza altrui, è necessario generare la Mente per il beneficio ultimo, tramite la coltivazione dell’attitudine.

La settima stanza dice che di fronte a loro si offrono gli oggetti raffigurati e ci si deve determinare a non tornare indietro, indirizzando noi stessi verso la Mente Illuminata che aiuterà gli esseri; dopodiché bisognerà ”osservare” le attitudini generate.

La 18 ° stanza dice che è inconcepibile sondare l’offerta (esempio di mente illuminata). Per conservare la Mente Illuminata bisogna continuare a leggere la propria offerta per lo sviluppo.

24° – 31° stanza  Si parla del rito individuale.

38° stanza  Si parla dei fattori che portano al sentiero: il Calmo Dimorare e la Visione Superiore.

 Nella 39° stanza si parla di onniscienza per penetrare la mente altrui e per dare aiuto con gli Occhi Divini e la Chiaroveggenza.

Nella stanza 40 si dice che il Calmo Dimorare dipende anche da condizioni esterne, senza di esse non c’è Stabilizzazione Meditativa, per realizzarla e arrivare al calmo Dimorare bisogna ad esempio focalizzare la mente su un soggetto come se stesso concepito come Divinità, è importante che l’oggetto sia “interno”, non esterno come un’immagine. Per aiutarsi si può incominciare guardando una statua per capire la sagoma, ma poi visualizzarla come “mentale”. Gli ostacoli possono essere il torpore e l’eccitazione, quest’ultima è dovuta all’attaccamento e gli antidoti possono essere ad esempio la meditazione di riequilibrio come meditare sull’impermanenza. Il torpore invece si equilibra innalzando la mente con le qualità dell’illuminazione o preziosa rinascita o Luce etc.

Ci possono essere errori di percorso : questi vanno giudicati da noi stessi.

Prolungare il tempo di meditazione combatte eccitazione e torpore nei due livelli grossolano e sottile. Ad un certo punto inizia un “buon dimorare” per contemplare questo Calmo Dimorare. Anche nella Mahamudra (Grande Sigillo),si deve generare il Calmo Dimorare visualizzando la Calma della Mente, sperimentando l’essenza di concettualizzazione e si sperimenta lo “Spazio privo di concettualizzazione”.

La visione superiore comprende la realtà ultima dei fenomeni e il significato di Vacuità, mancanza di esistenza intrinseca, che si perderanno facilmente ma si deve riprodurre l’investigazione precedente. Si deve arrivare a visualizzare la potenza della concentrazione su quell’investigazione.

Gli antidoti ai disagi causati dalle persone si trovano meditando sulla compassione e sulla saggezza (il sorgere dipendente delle cose).

La natura e il potenziale della mente incontaminata è presente in tutti gli esseri.

La coscienza concettuale percepisce la realtà in modo distorto, ma la natura della mente è pura.

Il Tathagatagarbha mostra che la natura ultima della mente è la natura di Buddha.

L’iniziazione è indispensabile per stabilizzare le potenzialità nei quattro Corpi : i due Corpi della Forma e i due Corpi della Verità.

Dai primi due si ha l’emanazione e la gioia e dagli altri la Saggezza Suprema e la Natura.

C’è l’Iniziazione del Vaso, l’Iniziazione Segreta, l’Iniziazione della Saggezza e l’Iniziazione della Parola.

Iniziazione Del Tantra dello Yoga Supremo. Sviluppo dell’impronta positiva per porre il seme per la meditazione, da cui derivano la mente Illuminata e la Saggezza Suprema della realtà ultima. Si può anche ottenere col metodo Cittamatra, cioè non dualismo tra oggetto e percepente. Importante è l’etica e la legge di causa ed effetto.

Libri consigliati : Sadana  di Gyalwa Gyatso, i Voti del Bodhisattva, Amoghasiddhi, Toyen Dorje,  Kalacakra Tantra.

Pacificazione e i quattro tipi di potere per mezzo del Mantra di Cenrezig e di Gyalwa Gyatso.

Lo stato di unificazione incondizionata è l’espressione dello stato Illuminato, per il Sentiero dei Tantra; esso è reso possibile dall’ avere già le cause e cioè Natura della Mente e del Corpo unite. Utilizzare la meditazione sulla vacuità nello stato di completamento dei Tantra.

Stanza 41 molto importante

Le stanze 43- 46 si esprimono nella 47

Stanza 51 si accerta che i fenomeni non sono indipendentemente esistenti neanche nella loro molteplicità.

Stanza 54 Meditare in modo non concettuale.

Dopo l’acquisizione della conoscenza con le Scritture e gli insegnamenti, si utilizza la Calma concettuale per intraprendere il Sentiero della Preparazione.

Stanza 55 Il risultato ultimo è l’unificazione Corpo –Mente.

La Vacuità è la natura ultima di un fenomeno sempre ben definito nella ricerca. (?)

Non esiste produzione né cessazione di aggregati costituenti e sorgenti, non esiste cessazione e produzione intrinseca, non esistono altro che designazioni di processi e di fenomeni, questa è la saggezza che realizza la mancanza di realtà intrinseca dei fenomeni.

Stanza 64 si dice che l’iniziazione segreta non deve essere data ad un praticante Hinayana.